Come i miei venticinque //feed reader// ben sanno, per me un romanzo è trama, intreccio, varietà dei personaggi e magari qualche morto //ammazzato//. Invece La mania per l’alfabeto di Marco Candida non ha niente di tutto //questo//.
Dopo le prime pagine, già mi preparavo a cercare una //scusa// per non stroncare un libro che, in definitiva, parla di Marco Candida che //cerca// di scrivere un libro.
Però, man mano che andavo avanti con le pagine, mi trovavo a //volerne// leggere ancora di più. E a perdere le //stazioni// a cui scendere, assorbito dai vaneggiamenti di cui Michele, il protagonista, riempie milioni di post //it//. A leggere orazioni funebri scritte dalla morta stando in piedi sull’autobus, non appoggiandomi agli //appositi// sostegni. Ad attraversare la strada con gli occhi sulle pagine in cui Fran scopre che tutto il mondo gli //tende// imboscate.
Come potete ben capire, il vostro //beneamato// Zuck è rimasto esterrefatto da questa inspiegabile //malìa// che l’aveva catturato. Poi ha capito che era tutta colpa dei piccoli //esserini// che stanno dentro al computer.
Già , anch’io non mi sarei mai aspettato iniziando il //libro// di Candida di “//volerne// leggere ancora di più”.
quindi ti ha preso “visceralmente.”
però non so se è un complimento dire di un libro che non ha trama e intreccio.
per il resto ho il libro a casa, lo leggerò presto.
“non so se è un complimento dire di un libro che non ha trama e intreccio” come dire che un albero non e’ sempreverde.
viva candida.
stessa impressione: dopo un po’ di perplessità iniziale sono stato letteralmente divorato. mi sa che entro domani lo finisco.
l’ho comprato da poco, ma mi sa che dopo aver letto questo post mi ci butto a capofitto. grazie